Barcellona

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Nei giorni in cui Barcellona è in prima pagina, la Catalogna resta un mistero, e i tori non tornano nella Monumental nonostante l’illegittimità della chiusura (illegittimità sancita già da mesi dalla Corte Costituzionale), un disegno di Giovanni Porzio dalle ultime corride catalane.

1 COMMENTO

  1. Seguendo le vicende catalane di questi giorni ho avuto l’impressione che la nostra opinione pubblica si sia comportata con l’indipendenza catalana come di solito si comporta con la corrida. Ignara di ciò che stava succedendo in Catalogna, così come è ignara di ciò che succede nell’arena, sull’onda della emozione ha inizialmente sposato la causa autonomista, pensando, così, di raccogliere chissà quale consenso, salvo poi, in un secondo tempo, virare di 180 gradi e prendere le distanze dall’iniziativa, quando un milione e duecentomila persone hanno manifestato contro la secessione e l’informazione mondiale è stata costretta a prendere coscienza del fatto che vi era una maggioranza unionista, che però, almeno fino a quel momento, era rimasta in silenzio. Allo stesso modo ho la sensazione che tutti quelli che ciclicamente rimandano sul web le solite notizie sulla gratuita crudeltà della corrida, o gioiscono per un infortunio ad un torero, semplicemente cerchino il superficiale consenso dei disinformati approfittando della superficiale emotività di certe argomentazioni, anche quando queste sono palesemente false e neppure lontanamente verosimili.

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