Istres, 16.06.18 – Curé de Valverde

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(ph) Ronda

La corrida di Valverde del sabato a Istres ha mantenuto le aspettative e ha tenuto impegnati gli spettatori per più di due ore passate ad ammirare la bellezza animale di quelle bestie, ad applaudire le spettacolari offensive al cavallo, a trepidare per il pericolo continuo vissuto dagli uomini e a entusiasmarsi per il coraggio valoroso di questi.

Cubetisto è uno di quei tori che a fine stagione si fanno ricordare. Fisso nella cappa offerta da Morenito de Aranda in una serie di veroniche che risultavano vibranti e vere, il tercio de varas concertato in combutta con Juan Antonio Carbonell, piccatore di turno, entusiasmava l’arena intera: il primo incontro permetteva di apprezzare la forza bruta di quella bestia che sollevava quintali di cavallo e uomo spingendo sulle reni e facendo leva sul collo. Messo in suerte a maggiore distanza, Cubetisto con ostinazione sceglieva la battaglia e non la rinuncia, alegria nella corsa e di nuovo uno schianto fragoroso contro il fianco dell’equino. Morenito capiva che quel toro aveva qualità non comuni e che il pubblico desiderava conoscerle di più, portava l’animale al centro della pista e lo lasciava libero di decidere: il galoppo che ne seguiva era accompagnato dagli applausi entusiasti degli spalti, il braccio di Carbonell era fermo e il direttore d’orchestra faceva suonare la musica. La prova del cavallo, certo sfiancante, non era sufficiente a deprimere le potenze di Cubetisto e Morenito de Aranda, pur volenteroso e serio, si rendeva pian piano conto che a quel toro non l’avrebbe spuntata: il bastone del comando era senza dubbio in mano a quell’animale che sceglieva risoluto i terreni dove combattere, rispondeva ad ogni sollecitazione liberando adrenalina e muscoli, e quasi spingeva l’uomo come fosse un nuovo ostacolo da spazzare via. Il torero rimaneva in superficie, incapace di contrastare tanta casta. Bocca chiusa per tutta la faena, testa inevitabilmente alta, Cubetisto anche al momento della morte complicava le faccende a Morenito: giro d’onore per lui, silenzio per il torero.

Gli altri cinque Valverde pur non avendo le doti superiori del quarto gratificavano l’arena con una corrida vera, fatta di emozioni e turbamenti assortiti: Cristallero, il magnifico secondo, si beveva con slancio i 25 metri che alla terza carica lo separavano dal cavallo e Clavito, l’altrettanto magnifico terzo, faceva vivere alla muleta numerosi momenti di angoscia, le corna sempre alte e a fendere l’aria cercando il corpo dell’uomo.

Morenito tagliava un’orecchia a Lindo dopo una faena calibrata e professionale, Pepe Moral passava etereo per Istres e deludeva per indisposizione e maldestria: mattatore del giorno era il giovane Juan Leal che, scarno di curriculum e scarso di mezzi, conquistava il pubblico con un’esibizione al limite del suicidio di fronte a Clavito. Al ragazzo certo non mancano i coglioni, per usare un francesismo, e in diversi passaggi erano numerosi gli spettatori a portare una mano davanti agli occhi o a volgere lo sguardo, tanto Leal si esponeva alla mercé delle corna o letteralmente si buttava nelle fauci del mostro. Faena imperfetta, toreo di discutibile qualità, ma show di coraggio e follia: due orecchie e vuelta festeggiata. La corsa si chiudeva con un nuovo successo del giovanotto che otteneva un terzo trofeo, e alla fine dei festeggiamenti il mayoral dell’allevamento era invitato a salutare.

Un pomeriggio di tori, what else?

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Istres, 16 giugno 2018. Corrida di Curé de Valverde di magnifica fattura, tori con forza e spettacolari al cavallo, complicati e vivi nell’ultimo tercio. Vuelta al quarto, Cubetisto (n° 13, 03/14, 535 kg). Morenito de Aranda (orecchia/silenzio), Pepe Moral (fischi/fischi), Juan Leal (due orecchie/orecchia).

 

 

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