Iniziazione

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di Alice Capiaghi

Il 14 agosto a Madrid fa caldo. Molto caldo. Io ci capitai in quello del 2002, a poco più di un mese dal mio esame di maturità. Con un gruppo di coetanei giravo tra Spagna e Portogallo zaino in spalla da qualche settimana quando approdammo nella capitale spagnola. Trovammo alloggio dietro a un muro intonacato di un bianco abbagliante nella luce agostana. In netto contrasto rispetto all’esterno, le camere erano immerse in un’eterna penombra in cui a malapena si distinguevano i letti della camerata. Una buia frescura che rapì i miei compagni di viaggio: un gruppo eterogeneo tra cui, dopo tanti giorni passati a stretto contatto, cominciava a serpeggiare qualche malumore. 

Fu nel caldo assolato del pomeriggio che vidi per la prima volta Madrid. A distanza di anni, della città ricordo poco. Tuttavia mi sembra passato solo un attimo dal momento in cui, incerta sul da farsi, mi avvicinai al piccolo chiosco per acquistare l’ingresso alla corrida dell’indomani. Ero sola, avevo 18 anni ed era la mia prima corrida. Fu così che, indicando con il dito un posto su un vecchio poster in bianco e nero raffigurante l’arena, comprai il biglietto.  

L’indomani, il giorno di Ferragosto, davanti all’ingresso la gente si affollava in cerca della benedizione dell’ombra. Io, che la corrida l’avevo vista solo nelle fotografie scolorite scattate da mio padre giovanissimo in un suo generazionale viaggio in Spagna, respiravo l’aria del rito senza sapere cosa mi aspettasse. Su quegli spalti, davanti alla tragedia della vita, avrei affrontato la mia prova di iniziazione: stavo per passare dall’adolescenza all’età adulta.

Il resto sono sensazioni: la folla che prende posto, il traje de luces che brilla, l’impeto della massa nera del toro che entra nell’arena, il silenzio rispettoso che accompagna la morte e lo squillo di tromba gioioso che segna la fine del lutto e il ritorno, prepotente, della vita. E poi ancora i fiori gettati sulla pista e il sole che, abbassandosi sull’orizzonte, come una lama di luce, divide in due le gradinate affollate. 

Questa è stata la mia sola corrida madrilena. La prima volta che ho visto la morte andare in scena. La prima volta che ho visto la vita rifiorire in tutta la sua fragilità. Negli anni successivi ce ne sono state altre, con diversi toreri incornati e qualche toro graziato, ma quella del 15 agosto 2002 fu quando diventai grande.  

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